giovedì 17 maggio 2007

nuovi elementi


Ecco finalmente la notiziola appresa da un visitatore esperto...
Vedete gli archi di sfondo al quadro di Francesco da Milano raffigurante Sant'Antonio abate, San Giobbe e San Rocco? Sono rovine di archi spezzati e alluderebbero al paganesimo andato in rovina grazie alla forza della Rivelazione cristiana.
E' un'iconografia abbastanza diffusa...ne abbiamo visto anche un esempio in classe nell'ultima lezione: Leonardo da Vinci nella sua incompiuta 'Adorazione dei Magi' utilizza proprio questo tipo di fondale con rovine antiche.

mercoledì 2 maggio 2007

un'esperienza particolare

Ciao ragazi...finalmente qualcuno di voi ha trovato il coraggio di raccontare a tutti come è andata
(Anche se spero che l'esperienza non si ripeta per altri studenti o parrocchiani...).

Salve prof. [...]
in primo luogo volevo aggiornarla sulla nostra strabiliante esibizione a sant'Andrea...le dico solo che c'era un funerale e il don nn ci ha avvisato...qnd alle 3 e mezza siamo stati letteralmente cacciati dalla chiesa col risultato che ho fatto una spiegazione pessima dei quadri più importanti e la mia guida si è ridotta a 10 minuti...che rabbia prof...mi è venuto qs da piangere al pensiero che nn ero riuscita a fare del mio meglio a causa di uno stupido imprevisto ( bhe al dire il vero ora sto parlando da superficiale, in fondo era morta una persona.....) ma cavolo ....nn poteva morire la prossima settimana???? uffa....cmq dopo che mi son trovata sull'orlo della disperazione (naturalmente erano anche degli esperti invitati dalla De Nardi....) è cominciato il secondo gruppo, bhe, lì almeno nn sono stata così frettolosa nella spiegazione e ho potuto diffondere tutto il mio sapere...che gioia prof [...] questo progetto, in fondo si sta rivelando più interessante del previsto...seconda cosa....un ex collega della de Nardi mi ha fatto notare un riferimento interessante che riguarda il quadro di San Giobbe, San Girolamo e san Rocco, nn so se ha presente...qll con gli archi a tutto sesto...
Studente anonimo.

Forse venerdì ne sapremo qualcosa di più? Al di la di tutto, un grazie a chi ha atteso fuori dalle porte della chiesa fino alle tre e mezza, in una situazione certo non molto serena, per permettere a questi ragazzi di svolgere la loro attività.

martedì 27 febbraio 2007

Bibliografia


Le informazioni presenti in questo blog sono state reperite principalmente da queste due fonti:
Bevilacqua Silvia e Falsarella Cristina: La pieve di Sant'Andrea di Bigonzo: un percorso per conoscere e conservare.
Campo dell'Orto Augusto: La pieve millenaria di S. Andrea (Vittorio Veneto, 1979)
Alcuni approfondimenti sugli artisti e le opere della Pieve li ho recuperati dai seguenti testi:
Mies G.: Catalogo; Fossaluzza G.: Documenti; in Lucco M.: Francesco da Milano, catalogo della mostra, Vittorio Veneto 1983.
Mies G.: Arte del '500 nel vittoriese, Vittorio Veneto 1987
Fossaluzza G.: Scene della vita di Sant'Andrea apostolo e Madonna dei Battuti, in Cassamarca: opere restaurate nella Marca Trevigiana, 1987-1995. A cura di Fossaluzza G., Treviso, 1995, pp. 110-113.
In classe abbiamo inoltre visionato il cd-rom realizzato in occasione del recente restauro, curato dal Brandolin Dottor Group.

venerdì 12 gennaio 2007

Madonna dei Battuti


Il riquadro in basso della parete adiacente all'altar maggiore è incorniciato da un riquadro architettonico di stile rinascimentale. All'interno troviamo la Vergine con il mantello aperto, riccamente ornato e fermato da un medaglione centrale col Bambino. Trovano riparo sotto di esso i confratelli dei battuti con la veste e il flagello; uno regge il gonfalone, altri ceri accesi o bastoni appuntiti. A sinistra Sant'Andrea regge la croce. A destra il diacono Lorenzo, con la dalmatica rossa, tiene la graticola e la palma del martirio.

Da notare lo stendardo simile a quello raffigurato sul pilastro dell'altar maggiore, e l'iconografia tradizionale del tema che sarà poi ripresa da Marco Vecellio nella sua tela.

Il martirio di Sant'Andrea


Il riquadro mediano della stesse parete raffigura infine il Santo legato alla croce che sta per essere innalzata. A sinistra ci sono personaggi che assistono al martirio mentre a destra due persone sono affrescate col volto dolente: si tratterebbe di pagani convertiti alla vista del martirio del santo e in effetti troviamo sotto l'affresco un'iscrizione relativa alle numerose conversioni suscitate dal santo nei tre giorni in cui rimase appeso alla croce.

'Mentre così parlava si tolse i vestiti e li dette ai carnefici: questi lo sospesero alla croce secondo quanto Egea aveva comandato. Qui Andrea visse per due giorni durante i quali predicò a duecentomila persone. Il terzo giorno il popolo corse da Egea e gridò: “La tua sentenza è iniqua: da due giorni quell'uomo sospeso sulla croce non cessa di parlare piamente: fa' che un uomo tanto buono non debba soffrire tali tormenti”.'

Sant'Andrea davanti alla croce

Passiamo ora alla perete della cappella adiacente all'altar maggiore. Nella lunetta superiore troviamo raffigurato il Santo in ginocchio di fronte alla croce, sostenuta a fatica dal carnefice che tiene anche la corda per legarlo. Ai lati ci sono due gruppi di figure: giudici, soldati e spettatori. Sullo sfondo della piazza, tra gli edifici digradanti, si scorgono altre persone.

Ecco il passo della Leggenda Aurea:

' Egea (proconsole in Acaia dove si trova Patrasso) comandò a ventun uomini di legarlo e sospenderlo alla croce per le mani e i piedi perchè il supplizio avesse a durare più a lungo. Mentre Andrea era condotto al supplizio si affollò molta gente intorno a lui e dicevano: « Il suo sangue innocente è sparso senza motivo». Ma l'apostolo li pregò di non impedire il suo martirio. Quando Andrea vide da lontano la croce la salutò con queste parole: « Salve o croce santificata dal corpo di Cristo e ornata dalle sue membra come da pietre preziose: prima tu incutevi un terrestre terrore ma ora ispiri amore celeste e ci apparisci come una grazia. Lieto e sicuro vengo a te e tu accoglimi benignamente perchè sono il discepolo di Colui che su di te fu sospeso; io sempre ti ho amato e ho desiderato il tuo abbraccio. 0 cro ce a lungo desiderata, sempre amata e cercata perchè accogliesti su di te le sacre membra di Cristo prendimi agli uomini e rendimi al mio Signore, che mi accoglierà per mezzo tuo perchè per mezzo tuo mi ha redento».'

Sant'Andrea trascinato



Il riquadro in basso della stessa parete raffigura, secondo Campo Dell'Orto, Andrea condotto al martirio.

Sullo sfondo è visibile il mare tra due colline munite di mura e torri merlate. La scena si svolge in una piazza lastricata circondata da palazzi (E' presente; anche se in modo acerbo, una certa prospettiva di allungo). Al centro sventola un gonfalone su pennone.

In primo piano sant'Andrea è raffigurato supino con le mani giunte, vestito da frate, legato da funi e trascinato al martirio, il suo corpo ha dimensioni statuarie. In secondo piano è presente un gruppo di spettatori con vesti dell'epoca (c'è anche un nano). A destra troviamo il gruppo dei magistrati che ha condannato il santo, a sinistra i suoi carnefici che lo trascinano a fatica. Ci sono delle incisioni sopra gli occhi dei carnefici, forse dovute alla mano di devoti fedeli.

Se seguiamo invece la precedente interpretazopne 'Etiope' avremmo qui raffigurati gli abitanti della città ritratta nel precedente affresco mentre trascinano il santo con le mani legate, adirati per la fuga di san Matteo. Lasciamo parlare ancor la Leggenda Aurea...

'Gli Etiopi irati perchè Matteo era fuggito, imprigionarono Andrea e lo trascinarono per le piazze, con le mani legate. Il suo sangue scorreva abbondante ma egli pregava per i suoi persecutori così che questi alfine si convertirono : poi partì per Antiochia.'